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Sanificare gli impianti di climatizzazione per avere un'aria più pulita
la sanificazione negli impianti di climatizzazione
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Chiariamo subito che per sanificazione, si intende un’attività che ha l’obiettivo di rendere “sano” un oggetto o una superficie; nel caso degli impianti di climatizzazione la sanificazione prevede:

  • la pulizia, cioè la rimozione meccanica del particolato depositato all’interno delle condotte o sulle superfici;
  • la disinfezione, cioè il trattamento successivo e finale con appositi prodotti disinfettanti.

Durante tali attività, vengono impiegati prodotti chimici adeguati e utili allo scopo (detergenti anionici biodegradabili, soluzioni perossidiche, acido peracetico, sali di ammonio quaternario, …); a fronte di ciò tutto il personale addetto alla sanificazione di un impianto deve essere adeguatamente formato sulle procedure da adottare e sui relativi rischi per la salute e la sicurezza.

 

Contaminazione degli ambienti: misure di contenimento

Tutte le operazioni di sanificazione devono prevedere misure idonee a prevenire la contaminazione degli ambienti circostanti, i fenomeni di cross contaminazione e l’esposizione delle persone presenti. Tali misure dovranno essere valutate e scelte in funzione del tipo di edificio servito dall’impianto (sanitario, commerciale, ricettivo, ecc) e dello stato igienico rilevato durante l’ispezione tecnica. A seconda delle caratteristiche degli ambienti di lavoro, vengono identificati 4 livelli di contenimento:

  • Livello 1: su ambienti residenziali, industriali, commerciali e marittimi ove non ci sia alcuna contaminazione accertata di muffe o contaminazioni biologiche;
  • Livello 2: sono tutti gli ambienti nei quali è stata accertata la presenza di muffe o contaminazioni biologiche all’interno dei sistemi di raffreddamento;
  • Livello 3: sono tutti gli ambienti nei quali siano stati accertati casi gravi di amplificazione microbica o sostanze pericolose all’interno dei sistemi di raffreddamento;
  • Livello 4: tutti gli ambienti nei quali sia stata accertata la presenza di sostanze pericolose all’interno dei sistemi raffreddamento e nelle strutture sanitarie.

Per i primi due livelli, occorre mettere in atto misure di prevenzione e protezione semplici, contenendo la contaminazione nel locale interessato previo allontanamento dei non addetti ai lavori, mentre per i livelli 3 e 4 occorre invece predisporre delle unità di decontaminazione: la prima a camera singola e la seconda a camera doppia.

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