info@bellero.it +39 0342 380900

BLOG

La gestione dell'incendio consente di salvare vite umane
l'addetto antincendio
3198 0

L’addetto antincendio è la persona che, all’interno dell’ambito aziendale, ha il compito di mettere in pratica le attività di prevenzione aegli incendi, di evacuazione dai luoghi di lavoro e di salvataggio degli altri lavoratori in caso di emergenza, in coordinamento con i responsabili di primo soccorso

E’ compito del Datore di Lavoro nominare, formare ed addestrare gli addetti antincendio. 

La persona designata a svolgere il compito di addetto alle emergenze non può rifiutarsi di svolgere questa mansione se non per giustificato motivo. 

Il numero degli addetti antincendio all’interno di un’attività deve essere adeguato all’organizzazione dell’azienda (tendenzialmente nelle aziende composte da più lavoratori, il numero minimo degli addetti deve essere almeno pari a due unità, in modo da sopperire ad eventuali assenze di uno di essi). Nelle imprese con più addetti antincendio si viene a creare la Squadra Antincendio

 

Compiti dell’addetto antincendio

L’addetto antincendio, oltre a dover seguire ed aggiornare periodicamente una formazione specifica, può collaborare all’individuazione dei rischi presenti nei luoghi di lavoro in relazione al suo ruolo e, di conseguenza, può proporre delle soluzioni per eliminare o ridurre i rischi. Inoltre, verifica che le vie di esodo siano mantenute sgombre, oltre ad occuparsi della realizzazione e della gestione delle misure di segnalazione del rischio.
Un altro compito dell’addetto consiste nell’assicurarsi della buona funzionalità dei sistemi antincendio di protezione del personale.

 

Classificazione delle aziende

Le aziende vengono classificate in relazione al carico di incendio e al livello di rischio a cui sono sottoposte. Si dividono in 3 categorie di rischio:  alto, medio e basso. 

Alcune delle attività a rischio elevato sono:

  • industrie e depositi di sostanze infiammabili;
  • fabbriche e depositi di esplosivi; 
  • centrali termoelettriche;
  • impianti di estrazione di oli minerali e gas combustibili; 
  • impianti e laboratori nucleari; 
  • depositi al chiuso di materiali combustibili aventi superficie superiore a 20.000 mq; 
  • attività commerciali ed espositive con superficie aperta al pubblico superiore a 10.000 mq; 
  • scali aeroportuali, stazioni ferroviarie (superficie maggiore di 5000 mq) e metropolitane; 
  • alberghi con oltre 200 posti letto o con particolari condizioni di pericolo; 
  • ospedali, case di cura e case di ricovero per anziani; 
  • scuole con oltre 1000 persone presenti; 
  • uffici con oltre 1000 dipendenti; 
  • cantieri in sotterraneo di lunghezza superiore a 50 m e cantieri ove si impiegano esplosivi. 

Sono considerate attività a rischio basso quelle con meno di tre lavoratori, dove sono presenti sostanze scarsamente infiammabili, dove le condizioni di esercizio offrono scarsa possibilità che si sviluppino focolai e ove non sussistono probabilità di propagazione delle fiamme.

Rientrano nelle attività a rischio medio quelle non contemplate negli altri due livelli di rischio, compresi i cantieri con parti interne dove si detengono ed impiegano sostanze infiammabili e si fa uso di fiamme libere.

 

La formazione dell’addetto antincendio

I contenuti e la durata della formazione degli addetti antincendio, variano a seconda della classificazione aziendale in relazione a quanto previsto dal DM 10 marzo 1998. Il corso prevede sia una parte teorica che una parte pratica.
La parte sull’incendio e la prevenzione incendi ha una durata di 1, 2 o 4 ore a seconda del livello di rischio (basso, medio o alto) e riguarda i seguenti argomenti scelti in base al settore di rischio:

  • i principi della combustione e l’incendio;
  • prodotti della combustione;
  • sostanze estinguenti in relazione al tipo di incendio;
  • il triangolo della combustione;
  • le principali cause di un incendio in relazione allo specifico ambiente di lavoro;
  • rischi ed effetti dell’incendio sull’uomo e sull’ambiente;
  • divieti e limitazioni di esercizio;
  • misure comportamentali;
  • principali accorgimenti comportamentali e misure per prevenire gli incendi;
  • L’importanza del controllo degli ambienti di lavoro;
  • l’importanza delle verifiche e delle manutenzioni sui presidi antincendio. 

I contenuti che compongono la parte della protezione antincendio e le procedure da adottare in caso di incendio riguardano:

  • le principali misure di protezione antincendio;
  • le vie di esodo, compartimentazioni e distanziamenti;
  • procedure da adottare quando si scopre un incendio o in caso di allarme;
  • procedure e modalità di evacuazione in caso di incendio;
  • modalità di chiamata dei servizi di soccorso
  • rapporti e collaborazioni con i vigili del fuoco in caso di intervento;
  • attrezzature ed impianti di estinzione;
  • sistemi di allarme;
  • segnaletica di sicurezza;
  • illuminazione di emergenza;
  • le misure di protezione passiva;
  • impianti elettrici di sicurezza;

La parte pratica di addestramento, ha una durata di 2 ore per gli addetti operanti in aziende a livello di rischio basso e si limita all’uso degli estintori. Nelle attività a rischio medio, la durata della prova pratica è di 3 ore, ed è integrata con l’uso di naspi, idranti e i Dispositivi di Protezione Individuale. L’uso degli impianti di spegnimento e dei DPI è ulteriormente approfondito nella prova pratica di addestramento del corso a rischio alto che ha una durata di 4 ore.

Condividi
Ti potrebbe interessare anche...
Lascia un commento!
* * *