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Prevenire gli infortuni, alimentandosi correttamente
come evitare infortuni sul lavoro
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E’ questo uno degli aspetti del lavoro che fa riflettere; parlando con molti lavoratori di tutti i settori lavorativi, si nota costantemente come la problematica degli infortuni sia solo “degli altri”, che guarda caso sono impreparati, inesperti, poco attenti e magari sono soliti anche ad assumere sostanze alcoliche o altro ancora. Questa visione, è solamente una visione “di comodo”, che autorizza i lavoratori ad assumere comportamenti poco idonei, a fronte di poteri soprannaturali che permetteranno loro di non farsi male, grazie alla loro esclusiva presunta esperienza e capacità tecnica. Ma vediamo ora come fare a prevenire gli infortuni sul lavoro.

 

Come prevenire infortuni sul lavoro

Se lo scopo è quello di evitare infortuni sul lavoro, allora occorre iniziare con la prevenzione degli stessi, agendo a livello organizzativo; per fare ciò, è importante concentrarsi sugli aspetti primari che aiutano a combattere gli infortuni alla fonte:

 

Infortuni e alimentazione

Nonostante i due aspetti sembrano totalmente dissociati tra loro, in realtà hanno una correlazione abbastanza chiara, tanto da generare un vero e proprio rischio che può manifestarsi durante le attività lavorative.

Tele rischio, nella percezione del lavoratore è inteso come il rischio derivante dall’impossibilità di consumare un pasto equilibrato durante l’orario di lavoro magari per mancanza di tempo, di idonei spazi, di scelta tra una varietà sana di alimenti e, di conseguenza, il dovere fare i conti con uno stato di spossatezza e un calo di attenzione nel dopo pasto.

Questa nuova tipologia di rischio, prevede un metodo di intervento ben strutturato all’interno dell’organizzazione, che sostenga il datore di lavoro, i collaboratori e gli stessi lavoratori a nutrirsi correttamente, al fine di salvaguardare la propria salute, abbattendo il rischio infortuni e migliorando la qualità del lavoro.

 

Rischio alimentazione: alcuni dati

Già nel 2005, una relazione dell’Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO) ha evidenziato quanto una scorretta alimentazione potesse provocare una perdita della produttività del 20%. Non solo, ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che il 50% delle patologie maschili e il 25% di quelle femminili, in Europa, sono legate a stili di vita non salutari, tra i quali una dieta sbilanciata. In Italia, addirittura, sono denunciati 5 milioni di casi di obesità: ogni giorno 156 italiani perdono la vita per le conseguenze del sovrappeso, con un costo pari all’1% del PIL!

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